Giacomo Cutrera e Filippo Barbera

Giacomo Cutrera da «dis-tutto» a ingegnere informatico, Filippo da una diagnosi Dsa e un periodo faticoso alle medie, oggi insegna dopo la laurea con lode.

C’è speranza anche per chi non è un genio delle tabelline. Lo dimostra la storia di Giacomo Cutrera, bresciano 29enne, che in terza media scopre di essere dislessico, discalculico, disortografico e disgrafico e oggi è ingegnere informatico ed esegue operazioni complicatissime per progettare macchinari per l’industria tessile. Per me è cambiato tutto: mi senti- vo una vite dentro una scatola di chiodi». Questo fino al giorno in cui l’insegnante di matematica, anziché usare il martello è passata al cacciavite. «Si è messa in gioco accettando di modificare le modalità di insegnamento, per venire incontro alle mie esigenze», riprende il giovane Cutrera. Che da quel momento ha capito di ‘poter funzionare’. Ed è stata la svolta.

Filippo Barbera, vicentino, anch’egli 29enne, dal 2014 insegnante elementare di ruolo. Nel 1994, in prima elementare, comincia a manifestare le prime difficoltà di apprendimento e, anche per lui, la diagnosi è Dsa, con manifestazioni di tutti e quattro i disturbi. «Purtroppo – aggiunge – alle scuole medie gli insegnanti non hanno capito i miei problemi e ho passato un periodo molto faticoso». Quella fatica che oggi, da insegnante, laureato con lode in Scienze della Formazione primaria, vuole evitare ai propri allievi e alle loro famiglie. «Tutto sta nel cambiare la logica – avverte – : l’errore non è un pericolo da cui scappare ma diventa un’occasione per migliorarsi. Ed è questo che fa la differenza e trasforma persino una diagnosi di Dsa in opportunità».



Tag: , , , , , , , , , , , , ,

20 Settembre 2018